L’80% della popolazione attiva soffre del cosiddetto “mal di schiena” a diversi gradi e livelli. I fattori predisponenti, sui quali bisogna intervenire, si possono così sintetizzare:
- alterazioni della statica vertebrale (scoliosi – iperlordosi ecc.);
- lesioni traumatiche e distorsive;
- sovraccarico funzionale;
- obesità;
- rilassamento muscolo-tendineo, gravidanza, ipotrofia e ipotonia;
- sforzi fisici rapidi e violenti;
- stress da vibrazioni;
- posizioni statiche errate mantenute a lungo;
- sollevamento reiterato di carichi pesanti.
È evidente la necessità di una prevenzione coordinata contro i disturbi della colonna vertebrale. Le misure si orientano sullo stato di salute individuale con incombenti o attuali disturbi della colonna e si possono suddividere in: Prevenzione primaria:
- prima della comparsa dei disturbi della postura
- precocità di intervento nell’infanzia e nella gioventù
Prevenzione secondaria:
- nei disturbi funzionali non ancora dolorosi della colonna
- screening
Prevenzione terziaria:
- prevenzione delle recidive
- assunzione di misure riabilitative.
Attualmente le misure terapeutiche gravitano nell’ambito della prevenzione secondaria e terziaria, ma l’obiettivo è quello di concentrarsi sulla prevenzione primaria. Il necessario programma rieducativo consiste sia nel compiere specifici esercizi di ginnastica sia nell’imparare correttamente la stazione eretta, assisa, sdraiata, il sollevamento/trasporto di carichi.