Manipolazioni vertebrali

La mobilizzazione vertebrale è un trattamento manuale diretto, volto ad eliminare la sintomatologia dolorosa in alcune manifestazioni patologiche della colonna vertebrale e del bacino.  L’artrosi del rachide (o colonna vertebrale) si manifesta con sintomi classici: sciatalgie, lombaggini, cervicalgie, formicolii agli arti, nausea, vertigini; questi disturbi, nella maggior parte dei casi, sono determinati da sublussazione vertebrale, cioè dall’alterazione di posizione di una vertebra rispetto ai metameri vertebrali sopra e sottostanti, dovuti anche  a degenerazione discale con diminuzione nell’altezza del disco e restringimento dello spazio tra le singole vertebre. Questo spostamento che, indirettamente, interessa anche tendini, legamenti e masse muscolari, provoca una restrizione del forame intervertebrale corrispondente, attraverso il quale decorrono formazioni vascolari e nervose che vengono, di conseguenza, compresse e stirate. Dolore, contrattura muscolare e disturbi di vascolarizzazione rappresentano il risultato degli eventi meccanici descritti. Le alterazioni strutturali della colonna vertebrale indotte dalla degenerazione artrosica sono favorite dalle abitudini alimentari, dal tipo di lavoro svolto, dagli atteggiamenti posturali ed, in genere, dalla mancanza di attività sportiva. Le manipolazioni vertebrali riportano le vertebre sublussate in posizione più corretta e, quindi, più fisiologica, allontanando le spine irritative delle strutture nervose, permettendo il ripristino di un’adeguata vascolarizzazione ed eliminando la componente dolorosa determinata dalla contrazione muscolare. Non è ovviamente possibile ottenere una riabilitazione strutturale delle vertebre lese poiché l’artrosi è una malattia cronica non suscettibile di guarigione, ma cicli periodici di trattamenti di mobilizzazione / manipolazione permettono al paziente artrosico di condurre una vita più autonoma e socialmente produttiva.

La manipolazione vertebrale elimina, quindi, il dolore agendo sulla causa meccanica, sostituendosi, quando possibile, ai farmaci analgesici e antiflogistici (anti-infiammatori) che, per i loro effetti collaterali , possono essere assunti solo per un breve periodo di tempo.